Sarada meno male che ci sei tu a tener in vita questo forum!
Il mio personaggio preferito senza ombra di dubbio è Sakura. So che potrebbe sembrare la risposta scontata di una lettrice media di Naruto (ed effettivamente lo è), ma lei è stata il motivo per il quale ho continuato a leggere il manga.
Ho cominciato a seguire prima l'anime, poi il manga di Naruto quando ero ancora un'adolescente e fin dal primo apparire della rosa, l'ho supportata. Mi faceva arrabbiare da matti il suo comportamento da fangirl, volevo che crescesse e questo per un motivo molto banale, ossia che probabilmente mi identificavo in lei. Non so dire quanto tenga a questo personaggio: man mano che la storia procedeva, Sakura diventava sempre meglio caratterizzata e complessa; è stata capace di farmi arrabbiare quando ha commesso errori; è stato motivo di orgoglio quando ha dimostrato il suo valore; di felicità, quando l'ho vista felice. Il giorno in cui vidi la puntata del taglio di capelli (ancora non seguivo il manga), ricordo che provai una grandissima gioia nel vederla finalmente in azione e fino all'altro giorno, dopo sei anni che seguo le sue vicende, all'uscita della copertina del Sakura hiden mi sono commossa e solo perché, stupidamente, ero felice di vederla così bella.
Sicuramente questo personaggio ha dei limiti che si devono al suo creatore che, vuoi per cultura di appartenenza, vuoi per tendenze personali, a mio parere ha una discutibile concezione del ruolo della donna. Nonostante questo, il mio amore per Sakura è totale. L'ho seguita in tutta la sua crescita e ho gioito e sofferto insieme a lei per gli eventi che l'hanno coinvolta.
Penso che Naruto non sia di certo tra i manga migliori che ho letto; la prima serie è semplicemente un capolavoro, ma da un certo punto in poi, purtroppo, la trama comincia a trascinarsi a fatica, le spiegazioni agli eventi diventano sempre più inverosimili e i power-up esagerati. Se non fosse stato per lei, per Sakura, forse avrei lasciato perdere. Arigatou Sakura-chan!
Altro personaggio che mi è piaciuto parecchio è stato il Naruto della prima serie; ai tempi era un personaggio spassosissimo (le sue espressioni da ''testa quadra'' mi facevano impazzire) e amavo il modo in cui era sviluppato: era impacciato, per niente figo, ma volitivo e caparbio; un protagonista sui generis che nascondeva la profonda sofferenza ridicolizzandosi e che riusciva a stabilire una empatia profonda con persone sfortunate come lui. Da un certo punto in poi della storia, purtroppo, Naruto diventa per me la brutta copia di se stesso: perde tutto il carisma che aveva nella prima serie; diventa perfetto, si priva di quella goffaggine che me lo faceva tanto amare. Mentre Sakura ha continuato a coinvolgermi tanto proprio perché non avevo la sicurezza che sarebbe riuscita nei suoi propositi, Naruto, da un certo punto in poi del manga, non fallisce più, il suo operato diventa ineccepibile, la sua bontà, santità e perde di spessore, diventando ai miei occhi un personaggio piatto e noioso.
Nemmeno Sasuke è stato immune dagli errori di Kishimoto. Nella prima serie era il classico personaggio cool, bastava la sua presenza per dare un tocco in più all'atmosfera; quelle rare volte in cui si sbilanciava coi suoi compagni, facendo intendere loro il suo affetto, era per me un colpo al cuore. Il culmine lo ha raggiunto nel momento dell'incontro col team 7, dopo tre anni di lontananza. Beh, lì mi è parso bello e dannato come non mai.
Nello Shippuden, però, si avverte molto la mancanza dell'aspetto più umano di Sasuke. L'errore che per me Kishimoto ha fatto con lui è stato quello di aver insistito troppo sul suo lato più duro ed oscuro. Avrei preferito che il mangaka rendesse più manifesto il lato che l'Uchiha tentava di nascondere e che il lettore poteva carpire solo sondando tra le pieghe del manga. Si è rischiato così di renderlo un personaggio monodimensionale, come ahimè è accaduto con Naruto.
Nonostante questo, ho apprezzato il personaggio di Sasuke, perché con lui ho sempre dovuto sforzarmi di interpretare ogni singola espressione e ogni gesto; ogni vignetta con gli odiosi puntini era per me fonte di interrogativi.
Ops, credo di avere scritto un poema!
